giovedì 6 novembre 2008

senza parole


Sembra preso da un archivio sulla contestazione studentesca del '68. Sembra.



lunedì 3 novembre 2008

la lettera degli studenti udp a napolitano, e le polemiche dei soliti noti

I soliti figli di papà hanno pensato di rompere le scatole al Presidente della Repubblica con le loro oziose considerazioni sulla riforma universitaria, mentre la poveraggente si muore di fame. Il testo della lettera è stato poi opportunamente riportato dalla stampa nazionale, ma i soliti facinorosi, non contenti dello spazio loro dedicato, hanno avuto addirittura il coraggio di protestare, mentre in posti tipo La Sapienza o Pisa uno deve darsi fuoco o ammazzare i poliziotti o interrompere un'inaugurazione di anno accademico per avere un po' di ascolto. A mero titolo esemplificativo riportiamo le invettive di uno di questi giovanotti dorati.

Mi chiamo XX, e sono uno studente della Bocconi. Mi complimento con la serieta' del vostro giornale che in Italia è ancora coperto (inspiegabilmente) dalla solita spocchiosa aura di autorevolezza salottiera di chi crede di avere il monopolio della kultura e della correttezza e imparzialita' informativa.
La lettera consegnata ieri da alcuni miei compagni al Presidente Napolitano durante l'inaugurazione dell'anno accademico è stata:
- pubblicata dapprima nella home page del sito con un titolo falso: "Gli studenti della Bocconi: NO ai tagli" titolo che è utile alla vostra propaganda, ma che travisa in modo assolutamente mortificante il contenuto della stessa, facendola apparire una protesta velleitaria quanto disinformata.
- successivamente è stata rimossa dalla home page per fare spazio agli studenti aggrediti dai fascisti, che, per l'amor di Dio, hanno la nostra PIENA solidarieta'. Non vedo perchè le notizie debbano escludersi vicendevolmente.
- altra indecenza: dopo la rimozione è stata comunque mantenuta in un link a fianco della lettera degli studenti aggrediti, ma con un titolo modificato. Adesso sono "gli studenti milanesi, non più boconiani". Forse per dare una parvenza di autorevolezza anche a molti dei contestatori disinformati senz'arte nè parte che animano le piazze in questi giorni.
- ennesima porcata, perdonatemi il termine in politichese:
"Consci che la riforma del sistema non possa essere promossa solo dall'esterno, riconosciamo che un'importante responsabilitá di questo stato di cose sia da attribuire agli intellettuali che animano l'universitá italiana: essi, lungi dal disegnarne un futuro sostenibile e al passo con i tempi, hanno spesso interpretato il loro ruolo in maniera opportunista e conservatrice. Pertanto auspichiamo una maggiore assunzione di responsabilitá da parte della classe docente, tramite l'adozione di criteri più rigorosi per la selezione e avanzamento di carriera"

"La soluzione alle problematiche del sistema universitario non può essere dunque la prevaricazione dello stesso diritto allo studio da parte di alcune minoranze. Il tentativo in atto di alcuni atenei di interrompere lo svolgimento delle attivitá didattiche, se non condiviso, è lesivo della libertá individuale e senz'altro inadeguato a rispondere all'emergenza universitaria"

E queste due parti che fine hanno fatto? conveniva tagliarle perchè non abbastanza vicine alla vostra linea editoriale? Meglio avere dalla parte anche il parere della Bocconi e fomentare una protesta disinformata che provare a studiare bene il problema e accettare un parere certamente più autorevole ma in leggera antitesi con il luogocomunismo dilagante? sempre più facile credere che sapere.
Ora, le prime due scelte sono editoriali, forse non sono indice di grande imparzialita', ma comunque scelte legittime. Modificarla, travisarla e strumentalizzarla, invece, sono sintomi di scarsissima onesta' intellettuale.
Ne deduco con rammarico che il vostro fondatore vi ha lasciato in eredita' molte delle lezioni impartitegli alla redazione di "Roma Fascista".
Saluti da uno a cui non piace affatto questa "riforma", ma ancor meno chi decide di omologare alla disinformazione dilagante anche chi vuole distinguersi e proporre seriamente un miglioramento.


La prossima volta abbiate le palle di okkupare, o almeno di sequestrare il Rettore! Altro che lettere, VERGOGNA!

Gomorra

DM scrive:
secondo me un ministero per le mafie in mano a borghezio non sarebbe na cattiva idea
F. scrive:
hai il mio voto

sabato 25 ottobre 2008

Sempre Dis, sto blog lo manda avanti lui

In Italia ci sono meno di 70mila suore. Nel 1988 erano 110mila.

Di queste, il 7% ha meno di 30 anni.

Il 17% tra 40 e 60.

Il 63% tra 60 e 70.

Il 21% tra 70 e 80.


...SI STANNO ESTINGUENDO !!!

mercoledì 8 ottobre 2008

Una boutade del mio amico dis

L'attuale prievete che sta a capo dello IOR si reca in udienza da Papa Benedetto XVI.
-Santità?
-Eh?
-Santità..le devo dire una cosa..
-Avanti, figliolo, ti ascolto!
-Ci siamo arrepezzati!
-Come, scusa?
-Eh..tenevamo un po' di investimenti in giro, qualche proprietà presa in mutuo..Sa! Per riciclare l'otto per mille!
-E quindi?
-Santità, dovrebbe darci le scarpe..
-In che senso?
-Eh..c'è un sito che si chiama eBay..Giuro, nun è peccato!

mercoledì 1 ottobre 2008

Dizionarietto

IL COLLETTIVO. Il collettivo è quella cosa che si costituisce quando si vuole un consenso preventivo alle proprie opinioni. Si tende al collettivo quando si ha paura della solitudine, ma dopo l'esperienza collettiva ci si sente anche più soli di prima.

MASSE. Le masse sono i duemila di Milano contro l'eroina o i ducentomila metalmeccanici a Roma contro il governo, dipende dai casi. Diconsi masse quelli che seguono la nostra linea, o al massimo quella del PCI; i tredici milioni che votano DC sono soltanto la somma di più individui. Una linea è tendenzialmente "di massa" quando tua madre ti dice che, in fondo, non saresti un cattivo ragazzo.

BISOGNA E DOBBIAMO. Significa che gli altri dovrebbero fare quello che noi auspichiamo. Tanto più una cosa è difficile o improbabile a farsi, tanto più bisogna e dobbiamo farla.

CRISI DEL MARXISMO. Dicesi di quell'artificio dialettico col quale ci si mette la coscienza a posto. Da quando è stata proclamata ciascuno piò fare quello che gli pare. Ne parlano chi sa di marxismo e chi non ne sa, indifferentemente. Vi rientrano tano il clero in ripresa, quanto il PCI in discesa, quanto i brigatisi rossi che sparano alle portinaie per far saltare il controllo dello stato nel territorio.

IL PERSONALE E' POLITICO. Trattasi di quel fenomeno per cui non puoi più farti i fatti tuoi. Ma anche dello stesso fenomeno rovesciato, per cui ciascuno si fa comunque i fatti propri. Dipende.

CRISI DELLA FAMIGLIA. Si ha quando uno o una hanno voglia di cambiare partner. E siccome questa è una voglia che oggigiorno abbiamo in molti, siamo in presenza di un fatto storico. Si hanno crisi della famiglia semplici e di tipo complesso: semplici quando i partner sono due, di tipo complesso quando i partner sono tre (due più uno).

GIOVANI. Sono gli uomini e le donne sopra i 25 anni che non hanno più alcun rapporto coi giovani ma che vorrebbero averli. I giovani sono gli esperti dei giovani. Al di sotto dei 20 anni non si è giovani perchè non si sa parlare, non si sa scrivere, non si hanno esperienze.

(Vittorio Borelli, direttore del Quotidiano dei Lavoratori, in "Diario di un militante", 1979)

lunedì 15 settembre 2008

Pensiero del giorno

La realtà è che quando un clericale usa la parola libertà intende la libertà dei soli clericali (chiamata libertà della Chiesa) e non le libertà di tutti. Domandano le loro libertà a noi laicisti in nome dei principi nostri, e negano le libertà altrui in nome dei principi loro. [Gaetano Salvemini]

venerdì 9 maggio 2008

Stand up comedian - 2

F. scrive:
l'altra notte ho pregato padre escrivà de berlinguer che mi facesse diventare cattocomunista
F. scrive:
però ancora non è successo niente :-\

mercoledì 30 aprile 2008

Nasconvino (inviatomi da Tanica)

Di questo gioco esistono due varianti principali.
Uno dei giocatori, scelto a caso col metodo dell'AUILIULE' TULILEM BLEM RHUM, si dispone faccia contro il muro e conta fino a che non si rompe le palle.
Nel frattempo, tutti gli altri giocatori vanno a nascondersi portando con sé un fiasco di vino ben pieno, da cui bere copiosamente nell'attesa di essere trovati.
Quando il primo giocatore finisce di contare, inizia a cercare gli altri, guardando anche sotto il letto, dentro l'armadio e nella tazza del cesso.
Le due varianti principali si differenziano per quel che accade allorché un giocatore venga trovato:
-Nella prima variante, molto in voga in Francia (dove notoriamente non capiscono un cazzo), il giocatore trovato deve finire di bere il proprio fiasco tutto d'un fiato, rinunciando quindi a gustarselo e cadendo immediatamente in preda ai conati di sgotto.
-Nella seconda variante, i due giocatori brindano insieme e si smazzano il fiasco alla buona salute di entrambi, dopodiché vanno alla ricerca del partecipante successivo.

Una versione molto interessante e goliardica del Nasconvino è giocabile presso qualsivoglia circolo, osteria o bettola: i partecipanti entrano, ordinano un fiasco di vino a testa ed escono senza pagarlo, andandosi a nascondere per le vie del borgo.
L'oste a questo punto uscirà spontaneamente a cercare i giocatori, senza neppure che ci sia bisogno di avvisarlo.
In questa versione l'ultimo che viene trovato deve pagare il conto, ma almeno non si prende le mazzate.

Si sconsiglia vivamente l'utilizzo di spumanti a causa dei rutti rivelapresenza da essi causati.

mercoledì 23 aprile 2008

Chi è salvatore grillo ? -1

Parte oggi la rubrica dedicata a uno dei personaggi più illustri e rappresentativi dell'Udp.

Inizierò copiaincollando (lo so, questo blog appena nato sta già morendo) un simpatico articolo del 2003 che per puro caso mi è capitato sotto gli occhi. (tratto da elleperelle.com) Buon divertimento.

Gio 27-FEB-2003 MILANO - Il laboratorio culturale "Un altro mondo in costruzione", insieme ad Alternativa democratica, Liliput Bocconi e Punto a sinistra, hanno sponsorizzato una serata al pensionato dell'Università Bocconi di Milano per dare appoggio a quanti chiedono un collettivo omosessuale degli studenti che frequentano la prestigiosa università milanese. Ospiti della serata, oltre noi di Gay.it, Fabio Canino e Paolo Ferigo, presidente del Cig ArciGay di Milano. Ci sorprende piacevolmente il centinaio di persone, per la maggior parte studenti universitari eterosessuali che affollano la sala e che cercano di capire l'essenzialità di un gruppo così particolare all'interno del "santuario" che forma i futuri manager e i professionisti dell'economia e della finanza. Per la verità, il nascituro collettivo ha già ricevuto il veto e l'ostilità del dr. Grillo, "deus ex machina" dell'università, presidente e dipendente del "diritto allo studio". «La Bocconi - pare abbia detto - non può accettare un gruppo dichiaratamente omosessuale. Non ne vediamo la convenienza all'interno di una struttura come la nostra così prestigiosa! Anche raccogliendo le firme non credo che il rettore potrà accettare questa vostra richiesta».

Le firme di cui parla il dr. Grillo sono quelle necessarie a formare un gruppo politico o culturale riconosciuto, che possa usufruire delle strutture messe a disposizione dall'università. Necessita di cinquanta firme tra gli iscritti ai vari corsi universitari e il consequenziale placet del rettore. Secondo il dr. Grillo, il gruppo omosessuale non avrebbe i requisiti politici e/o culturali. Omofobia, sanzionerebbe qualcuno! Luca, un laureando ventiquattrenne è un fragile ma deciso gay che sta tentando di dare corpo a questo nuovo collettivo che si chiamerà OiBo (Omosessuali in Bocconi). A lui chiediamo lumi su questa nuova realtà omosessuale. «L'idea - dice - è venuta a maturare lo scorso ottobre con una serie di riunioni tra i vari gay che frequentano la Bocconi e stasera cerchiamo di lanciare l'iniziativa appoggiandoci al laboratorio "Un altro mondo in costruzione" e agli altri che appaiono in locandina. Potevamo andare direttamente dal rettore, ma sarebbe stata una mossa perdente in una istituzione così rigida e conservatrice come quella della Bocconi. A noi servono le firme e, nei prossimi giorni, faremo anche dei banchetti per poi recarci, forti di questo consenso, dal rettore».

Dentro si proietta, prima del dibattito, il film "Amici complici amanti" e notiamo i presenti divertiti e poi partecipi della serata, fino alla fine: un buon segno! Da parte loro, a quanto ci riferiscono più voci, le istituzioni accademiche non sono state molto tenere, usando anche toni derisori e di scherno verso i ragazzi che desideravano la costituzione di OiBo. Similmente ai più volgari cessi delle nostre stazioni ferroviarie, in quelli dell'austera università milanesi e del suo pensionato, sono apparse scritte offensive e omofobe dirette anche a precisi individui. Luca fa anche parte del collettivo "Elemento Gayo" dell'università Statale di Milano e del "Gruppo scuola" del Cig ArciGay. A loro ha chiesto appoggio per questa serata e la presenza di Paolo Ferigo è un elemento importante, come del resto quella di Fabio Canino che spiegherà ai ragazzi che la miglior difesa, nelle scelte sessuali, è quella della tolleranza e del rispetto reciproco. Ad Alessandro, 20 anni, eterosessuale, chiediamo come è vista dagli studenti della Bocconi la realtà omosessuale: «Diciamo che non se ne parla. Penso che qui i gay conducano una vita abbastanza appartata. So di alcuni ma, anche per loro, è un fatto privato che non va esternato! Forse mancava quel punto di aggregazione che dovrebbe venir fuori con la costituzione del gruppo OiBo».

Coloro che sono apertamente dichiarati o vivono a mezzo servizio con il loro "coming out" stasera sono parecchio battaglieri, anche con un gruppo di ragazzi che chiedono all'uditorio la necessità e il significato di un gruppo omosessuale nella Bocconi. Registriamo delle incertezze in alcuni che vogliono far parte di OiBo ma che non si sono ancora resi visibili ai loro amici e genitori. «Il problema - ci spiega Luca - è delle risposte che danno gli omosessuali. Curiosamente io ho trovato più consensi, per questa nostra iniziativa, tra gli studenti eterosessuali; tranne alcuni disperati casi. Anche in Bocconi compaiono scritte omofobe nei bagni o in biblioteca. Gli studenti gay non vogliono esporsi per paura di chissà quali rappresaglie. Qualcuno poi crede che sia inutile parlare di omosessualità in università, proprio perché l'individuo è formato e ha già un suo indirizzo sessuale». Altro che Pride! Qui, e in ogni scuola di ordine e grado, se ne dovrebbe fare uno quotidiano con incontri e discussioni, per sopprimere ogni intolleranza che nasce alle elementari e si corona nelle aule magne dei nostri atenei. Per molti, l'arrivo all'università è anche l'occasione di capire meglio la loro identità sessuale, fuori dal proprio nucleo familiare o lontani dal luogo di origine. Per tanti, invece, inizia un nuovo calvario tra l'indifferenza o il disprezzo covato dai nuovi compagni di studi e dagli stessi organi accademici. Forse quella sinistra che oggi tanto si fregia di sostenere i diritti omosessuali, o quella destra che vuol mantenere un dialogo di accettazione e di confronto, dovrebbero essere più incisive e presenti in alcune battaglie, come questa che si sta facendo in Bocconi, per dare visibilità agli omosessuali e civiltà alla nostra società. Forse qualcuno dovrebbe spiegare a chi ostacola la nascita di OiBo all'interno della Bocconi, che questo movimento potrà coniugare politica e cultura e confronto. Avrebbero in bilancio meno spese per la pulizia delle scritte contro gli omosessuali destinandole, magari, a seminari e incontri sulla sessualità di studenti e docenti che affollano l'università. Crediamo davvero che l'illuminato rettore della Bocconi, saprà far valere i diritti di alcuni suoi studenti e dar vita e spazi anche a OiBo, che ha già in cantiere la costituzione di un cineforum a tematiche omosessuali e un coordinamento omosessuale universitario nella città di Milano. Arcobaleno e Fabio Canino hanno promesso il loro sostegno e noi di Gay.it saremo attenti uditori a sostegno di una nuova battaglia di cultura e civiltà.

Mi pare quasi superfluo sottolineare che da allora ad oggi nessuna associazione studentesca gay è stata creata in Udp. I requisiti per poter presentare associazioni studentesche sono disponibili sul sito dell'Università, e ognuno potrà perciò sviluppare autonomamente la propria posizione in merito (e io dovrei scampare alle querele, sperèm)